Fra Alberto, autore esperto nel campo della spiritualità, ci offre riflessioni sulla relazione tra salute spirituale e longevità.
Presbitero francescano cappuccino della Provincia religiosa di Lombardia, docente nello Studio Teologico Laurentianum di Milano e Venezia e autore del libro “Verso un giudizio morale e integrale, Teologia e Neuroscienze in dialogo”, Fra Alberto Grandi ci offre una visione olistica della salute, che include non solo l’aspetto fisico, ma anche quello mentale, emotivo, sociale e spirituale. All’inizio dell’intervista mi invita a darci del “tu”.
Padre Alberto, come definiresti la salute spirituale e qual è il tuo ruolo nel nostro benessere complessivo?
Quando parliamo di salute spirituale parliamo di esperienza di esperienza spirituale. L’esperienza spirituale fa bene alla persona nella sua totalità. Quindi per esperienza spirituale, in modo particolare nell’ambito cristiano cattolico, noi parliamo di una buona relazione con Dio, che per noi è padre buono, che ci fa fare un’esperienza di amore, ci fa sentire amati così come siamo. Ecco, questa qua è l’esperienza spirituale e riguarda la salute. Perché? Per il benessere complessivo, perché sentirsi amati fa stare bene nella prospettiva olistica della persona, nella sua complessità, perché l’uomo è fatto di spirito, anima e corpo. Prendersi cura della persona significa prendersi cura in modo olistico, della complessità della persona umana. E tutte queste componenti interagiscono tra di loro, sono interattive.
Se io sto bene spiritualmente perché mi sento figlio teneramente amato, questo fa stare bene anche la mia dimensione psichica perché mi rilassa, non ho bisogno di prestazioni, non cedo alle ansie, alle paure e poi mi fa stare bene anche fisicamente. L’amore è una realtà, è un’esperienza. Sentirsi amati è potere. Essere amati è un’esperienza che non riguarda il sentimento e basta, riguarda il centro principale del nostro cervello che è il sistema limbico che dialoga con il cervello, la corteccia cerebrale e producendo degli ormoni che fungono da neurotrasmettitori che fanno stare bene, anche fisicamente.
In che modo la pratica spirituale può influenzare positivamente la longevità e la salute fisica e mentale?
L’essere umano, un’entità in cui spirito, anima e corpo si intrecciano indissolubilmente, aspira all’armonia. Tale equilibrio si realizza attraverso l’amore, il quale ritengo sia fondamentale non solo per il nostro benessere, ma anche per definire la nostra identità. L’esperienza dell’amore divino secondo il Cattolicesimo, il sentirsi amati da un Dio che in Gesù Cristo si rivela come Padre amorevole e redentore, trasforma profondamente. Siamo quindi invitati a incarnare questo amore nella nostra vita quotidiana, nelle interazioni con gli altri. Più impariamo a praticare l’amore — prendendoci cura l’uno dell’altro — più ci avviciniamo a un’armonia relazionale benefica per tutti.
Quali sono i principi spirituali fondamentali che possono guidare le persone verso uno stato di equilibrio e benessere?
Per me che sono cristiano religioso, un sacerdote, sono i valori cristiani. E i valori cristiani hanno ancora come fondamento l’amore, il comandamento nuovo di Gesù: «Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati». Quindi, il principio spirituale fondamentale che tiene in piedi tutta la vita spirituale e la salute spirituale del cristiano è l’amore. Sentirsi amati per imparare ad amare è meraviglioso!
Come possiamo integrare la dimensione spirituale nella nostra routine quotidiana per migliorare la qualità della vita e promuovere la longevità?
Nel cuore della spiritualità cristiana, vi sono pratiche quotidiane che arricchiscono la nostra esistenza che partono dal cuore e poi si trasformano nel vissuto, abbracciando l’intero essere umano nella sua complessità olistica. La preghiera costituisce il nucleo di questo cammino spirituale, offrendo ai fedeli uno spazio per intessere una relazione intima con il Signore, dove possono presentare le loro stanchezze e desideri, sentendosi ascoltati e sostenuti.
L’ascolto della Parola di Dio rappresenta il secondo fondamento vitale. È un ascolto personale e trasformativo, che ci interpella direttamente, ricordandoci di alzarci e procedere nel cammino della vita, rassicurati dalla redenzione e dal perdono dei nostri peccati.
Cosa consigli a coloro che desiderano coltivare una vita spirituale più ricca e appagante?
A quanto detto prima, aggiungerei di seguire i sacramenti e fare l’esperienza del perdono.
In che modo la spiritualità può fornire sostegno durante le sfide e le difficoltà della vita, contribuendo alla resilienza e al superamento degli ostacoli?
Coltivare una relazione intima con il Padre e nutrire una vita spirituale solida sono fondamentali per costruire rapporti fraterni solidi e per avere un equilibrio sociale giusto. Imparare a vivere l’amore come dono ricevuto e come dono offerto trasforma la nostra capacità di affrontare le avversità, inclusa la malattia, permettendoci di vedere le sfide sotto una luce nuova – attraverso la lente dell’amore incondizionato di Cristo. È Lui che ci perdona, ci solleva e ci spinge a fare altrettanto. Questa trasformazione del cuore e della mente ci permette di affrontare ogni difficoltà con una rinnovata speranza e una prospettiva rinnovata. Questa cosa può aiutarci a vedere anche le cose che non vanno con una prospettiva nuova.
Come può la comunità francescana cappuccina offrire risorse e supporto per coloro che cercano di approfondire la propria vita spirituale e il loro benessere complessivo?
Le nostre iniziative pastorali si fondano sull’essenza dell’apertura e della condivisione tipiche dello spirito francescano cappuccino, invitando tutti a sperimentare la forza unificante della fraternità. Non si tratta semplicemente di uscire dal convento, ma di accogliere le persone nelle nostre giornate monastiche, invitandole a pregare, lavorare e riflettere al nostro fianco. Queste esperienze si radicano profondamente nell’amore e nella fede, arricchendo la qualità della nostra vita spirituale e quotidiana, e affinando la nostra comprensione e pratica della preghiera e della Parola.
Quali sono le lezioni più significative che hai imparato nel tuo percorso spirituale e come queste possono ispirare gli altri nella loro ricerca di salute e longevità?
La mia esperienza personale è stata profondamente radicata nel sentirsi accolto e amato: un calore che prima ho percepito interiormente come la benedizione del Signore nel profondo del cuore, e poi ho vissuto concretamente all’interno della comunità francescana. È in questo contesto che ho scoperto la vera essenza della fraternità, un legame che ci unisce in un’affettuosità genuina e incondizionata, accettandoci reciprocamente così come siamo. Questa esperienza mi ha apportato un sostegno immenso. Ecco, questo mi ha aiutato tantissimo.
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