Esploriamo i principi della longevità e del benessere attraverso un’intervista a Francesco Balducci, medico anti-aging e sportivo.
Esperto in medicina anti-aging, preventiva e predittiva, nutrizionista, personal trainer e presidente AMIE (Associazione Medici Italiani Evoluzionisti) Francesco Balducci spiega come la motivazione, la consapevolezza e la cura di sé possano diventare strumenti fondamentali per uno stile di vita longevo e appagante.
Nel suo approccio alla medicina anti-aging, quanto è importante la motivazione nel promuovere e mantenere uno stile di vita sano? Come aiuta i pazienti a coltivare questa spinta interiore, soprattutto quando fanno fatica a trovarla da soli?
Come sentenziava Seneca «velle non discitur», ovvero «la volontà non si insegna», ma si può stimolare con l’esempio e l’allenamento progressivo. Ho sempre sostenuto che il medico debba essere il testimone di ciò che promuove, altrimenti è poco credibile e i suoi insegnamenti si perdono nel tempo. Questo è il motivo per cui molti chiedono il mio aiuto come medico, vedendo in me anche la coerenza e la passione in ciò che dico e ciò che faccio. Pochi trarrebbero una spinta interiore da un medico sovrappeso, sedentario, svogliato e frettoloso. Amo spiegare ai miei pazienti i notevoli vantaggi di un cambiamento radicale dello stile di vita, facendo intravvedere già la nuova persona che risusciterà dalle spoglie dell’attuale. Dico sempre: «È giunto il momento di essere il suo miglior amico e non il suo peggior nemico».
Quali strategie suggerisce per aiutare i pazienti a superare l’auto-sabotaggio e a diventare i propri migliori alleati nel percorso verso una vita più sana?
Spesso entriamo nel circolo vizioso dell’auto-sabotaggio, attuando comportamenti autolesionistici, anche inconsapevolmente e rimandando la nostra rinascita a tempi futuri. Suggerisco di parlare periodicamente con noi stessi, davanti a uno specchio, ponendoci domande su chi siamo, chi vorremmo essere e soprattutto se siamo sereni, soddisfatti, appagati in quel momento. Il soliloquio è il metodo migliore per dare una svolta alla propria esistenza, con il supporto di professionisti coerenti ed appassionati che illuminino la strada da percorrere. Porsi obiettivi a medio e lungo termine è fondamentale per raggiungere il traguardo finale.
Essendo lei stesso un esempio di salute e longevità, quanto è importante per lei mantenere coerenza tra ciò che insegna e ciò che pratica nella sua vita quotidiana? Come riesce a mantenere questa congruenza tra la sua vita professionale e il suo stile di vita personale?
Il tempo è il bene più prezioso e spesso lo sprechiamo per cose futili o addirittura dannose. Sono cresciuto con il culto del tempo, cercando di non sprecarlo mai e di viverlo intensamente, gustando ogni parte. I greci avevano due termini per definirlo, Cronos, che fluisce inesorabilmente e divora ogni cosa, e Kairòs, l’occasione che ci viene offerta ogni giorno e che ognuno di noi può vivere come vuole, o meglio dovrebbe vivere come vuole. Cerco di dividermi tra la mia professione di medico esperto in medicina preventiva e rigenerativa, la cosiddetta, anche se non correttamente, medicina antiaging, e la mia passione per lo sport e in particolare per il kayak fluviale, con il quale ho pagaiato in fiumi di ogni continente. Dedico tempo all’aggiornamento professionale, alle visite e consulenze con i miei pazienti, ai congressi e docenze, ma non ne tolgo, sia chiaro, a mia moglie, alle mie passioni sportive, alla lettura di classici greci e latini e ad altro. È solo questione di organizzazione del tempo.
Prendendo spunto dall’esempio dei fumatori, perché crede che alcune persone riescano a cambiare abitudini dannose mentre altre continuano a lottare?
Non siamo tutti uguali e molti di noi faticano a trovare la spinta interiore, la forza vitale che alberga nel nostro corpo ma che sovente è sopita e nascosta.
Molto spesso è necessario un evento, un incontro, una parola inaspettata, una lettura illuminante, un video o un film commovente, nel senso di esaltante e stimolante, ad accendere quella scintilla che farà divampare il fuoco del cambiamento. In molti di noi si instaura uno stato di “normalità errata”, al quale ci si abitua e ci si adatta, perpetuando comportamenti scorretti.
Occorre spezzare il giogo dell’abitudine e uscire dal circolo vizioso, dalla palude della routine deleteria.
Essendo anche uno sportivo, quanto ritiene che l’attività fisica regolare influisca sulla longevità, sulla qualità della vita e sulla prevenzione delle malattie degenerative? Esiste un programma specifico che consiglierebbe per ottenere questi benefici?
L’attività fisica è pilastro fondamentale dell’edificio del benessere ed è imprescindibile per una longevità sana. I benefici su corpo e mente sono innumerevoli e straordinari e acclarati da migliaia di studi scientifici pubblicati. Occorre allenate tutte le componenti, ovvero forza, resistenza, elasticità, equilibrio, forza esplosiva, coordinazione motoria per evitare o almeno contrastare le tre Erinni della senescenza deteriore: sarcopenia, osteopenia e artrosi. L’attività fisica, aerobica ed anaerobica, svolge un ruolo di primo attore nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e neurodegenerative e non solo. E soprattutto non bisogna mai smettere di allenarsi. Generalmente svolgo due allenamenti di pesi e corpo libero alla settimana, due o tre allenamenti aerobici e almeno un’uscita con il kayak in fiume. Ho 68 anni e mi alleno da quando ne avevo 16.
Quali sono le principali strategie preventive che suggerisce per contrastare l’invecchiamento e prevenire le patologie degenerative, mantenendo una buona qualità di vita in età avanzata? Quali fattori chiave considera fondamentali per un invecchiamento in salute?
Il mosaico del benessere di compone di diverse tessere, quali alimentazione secondo natura specie specifica, ovvero che rispetti la nostra appartenenza alla specie Homo sapiens, attività fisica costante e duratura, gestione dello stress cronico, rispetto dei propri bioritmi naturali con adeguato riposo, integrazione specifica personalizzata e evitamento dell’inquinamento a tutti i livelli. È importante anche controllare i parametri dell’invecchiamento mediante esami e test di laboratorio e visite con medici specialisti preparati, coerenti e appassionati.
Quali sono le connessioni principali tra il benessere fisico e mentale nel mantenere uno stile di vita longevo? Quanto conta la salute mentale per raggiungere una vera longevità?
La mente governa il “soma”, ovvero il corpo in greco antico e le connessioni sono intime e a doppio senso. La scienza della “psiconeuroendocrinoimmunologia” o “PNEI” studia le relazioni tra psiche e i vari sistemi del nostro organismo. Il controllo delle emozioni negative è basilare per la nostra salute poichè l’effetto nocebo può generare stati patologici e peggiorare la qualità della vita. Il respiro è l’anello di congiunzione tra psiche e soma e le tecniche di respirazione sono di grande ausilio per contrastare lo stress o periodi di disagio. Lo yoga e la meditazione a contatto con la natura rappresentano un’arma potente in tal senso e personalmente dedico almeno 15 minuti al giorno a queste pratiche.
Quanto è difficile, secondo lei, per un medico mantenere la congruenza tra il predicare comportamenti salutari e metterli in pratica nella propria vita? In che modo la coerenza tra benessere mentale e fisico può contribuire a vivere una vita più longeva, e come possiamo allenare entrambi?
Essere coerenti è certamente difficile con le innumerevoli tentazioni quotidiane della società di stampo occidentale, che offre ogni sorta di cibo, per lo più di bassa qualità, trattato, edulcorato, processato e manipolato in ogni modo. Inoltre, la gola e l’accidia, vizi capitali, possono prendere il sopravvento se la motivazione non è forte e l’obiettivo non è ben chiaro. Cerco di guardare oltre la tentazione e soprattutto canalizzo la mia mente sugli enormi benefici del corretto stile di vita, anche comparandomi a persone della mia stessa età che seguono al contrario una vita sedentaria e dedita all’ozio, al cibo pantagruelico e alle libagioni.
Come vede evolversi la medicina anti-aging nei prossimi anni? Quali progressi e innovazioni potranno aiutare le persone a vivere meglio e più a lungo?
Mi occupo di medicina del benessere e della longevità sana sin dai tempi dell’università, quindi oltre 40 anni. All’epoca le informazioni erano poche e mi basavo soprattutto sull’osservazione degli stili di vita di coloro che dimostravano meno anni rispetto all’età anagrafica. Studiavo per conto mio la vitaminologia, trascurata nelle aule di medicina, e approfondivo il tema degli antiossidanti soprattutto. Oggi le informazioni viaggiano velocissime e sono a disposizione immediata con un click, ma non tutto quello che luccica è oro. Si è compresa l’importanza della mitocondriobiogenesi e della mitofagia per contrastare la senescenza deleteria e deteriore, si sono individuati i fattori dell’invecchiamento e sono state attuate nuove strategie cosiddette anti-aging. Purtroppo però sono proliferati anche guru improvvisati del web che illudono di ritrovare la giovinezza ed arrestare il corso degli anni con pratiche di “Biohacking” che lasciano il tempo che trovano. Alcune possono essere utili ma in realtà erano già note da decenni, come il digiuno programmato, l’allenamento al freddo e la fotobiomodulazione. Altre sono risibili e servono solo per condire il mercato sempre più vasto ed interessato dell’anti-aging. Troppi ne parlano, pochi lo promuovono seriamente. Tra l’altro non amo nemmeno il termine “Biohacking” che per me è un ossimoro, e preferisco quello di bio-ottimizzazione. Ma si sa, è più di moda usare un anglicismo invece della nostra lingua meravigliosa.
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