Approfondiamo le nuove frontiere della medicina veterinaria con l’aiuto del dottor Rocco Andrisani, che spiega la pratica dell’ozonoterapia applicata agli animali.
Esperto nella cura e nel trattamento degli animali attraverso metodi non convenzionali, il medico veterinario e scrittore Rocco Andrisani ci guida alla scoperta di come l‘ozonoterapia possa migliorare notevolmente la qualità della vita dei nostri amici a quattro zampe, contribuendo alla loro longevità.
Dottor Andrisani, cos’è esattamente l’ozonoterapia?
Prima di parlare della terapia, è importante dire che l’ozono è un gas naturale, si forma nell’atmosfera quando i raggi ultravioletti o i fulmini interagiscono con l’ossigeno. Lo scopritore dell’ozono è stato un tedesco: Christian Friedrich Schönbein. Nel corso degli anni successivi alla scoperta, l’ozono venne ritenuto tossico, solo successivamente si scoprirono le grandi proprietà terapeutiche. Oggi i maggiori utilizzatori e sperimentatori sono i cubani. Gravando l’embargo sull’isola caraibica, ed essendo privi di farmaci allopatici, hanno sperimentato e utilizzato l’ozono in moltissime patologie con risultati eccellenti.
Sarebbe più appropriato chiamarla comunque ossigeno-ozono terapia, e consiste in una terapia medica naturale priva di effetti collaterali. L’ozono utilizzato in medicina viene prodotto attraverso macchine che utilizzano il meccanismo dei fulmini atmosferici ossia reazioni elettrochimiche. L’ossigeno (O2) è una molecola biatomica , l’ozono (O3) invece è triatomica, per ottenere due molecole di ozono occorrono tre molecole di ossigeno. Questa straordinaria terapia è: antinfiammatoria, analgesica e anti-edemigena, si usa principalmente per le patologie discali e per tutte le patologie osteo-articolari.
L’ozono ha tantissime altre proprietà: antibatteriche, antimicotiche, virus-statiche, antitumorali, anti-invecchiamento. I metodi di somministrazione sono molteplici: tramite la via iniettiva intramuscolare o endovenosa, via insufflativa rettale o endo-vescicale. L’ozono viene sempre utilizzato sotto forma di gas, quando deve essere iniettato in muscolo si usano apposite siringhe munite di specifici aghi. La via endovenosa prevede un prelievo di sangue che dovrà essere raccolto in apposita sacca eparinizzata, seguirà l’aggiunta di ozono, infine la reinfusione del sangue ozonizzato nel paziente da cui lo abbiamo precedentemente prelevato. Per la via insufflativa rettale o vescicale si usa ozono sotto forma di gas. È possibile usare l’ozono topicamente, sia sulla cute, sia sulle mucose.
Perché l’ozonoterapia non è molto conosciuta tra il pubblico generale?
Nonostante possegga grandissime qualità mediche curative, non è molto conosciuta, né dai medici umani, né dai medici veterinari.
Le ragioni sono molteplici:
- Non viene considerata una terapia medica, in tanti la considerano medicina alternativa, dando a questa un’accezione negativa.
- Non se ne parla e soprattutto non ne parlano i media.
- Non muove grandi risorse, non ci sono grandi interessi economici, l’ossigeno, fondamentale per produrre ozono, costa poco.
- È una terapia lenta, oggi la lentezza viene considerata un disvalore.
- Nella maggior parte delle regioni italiane il Sistema Sanitario non la riconosce come terapia ufficiale.
- Il costo grava unicamente sulle spalle del paziente.
Quali sono le principali applicazioni dell’ozonoterapia negli esseri umani?
L’ossigeno-ozono terapia mi salvò la vita. Tormentato da due ernie cervicali, provai ogni tipo di rimedio senza alcun risultato. Lavoravo presso il pronto soccorso veterinario di Montichiari, avevo abbandonato ogni speranza, il dolore era divenuto insopportabile, assumevo grosse dosi di antidolorifici. Un giorno una dottoressa portò al pronto soccorso il suo cane, vedendomi sofferente mi chiese cosa avessi, dopo il mio racconto mi propose di sottopormi a ozonoterapia. Scettico risposi che non avevo necessità di nulla, poi accettai e fui salvo. Guarii nel giro di tre mesi, a quel punto decisi di diventare un apostolo dell’ozono. Acquistai una macchina produttrice di ozono e inziai a curare i miei amici a 4 zampe.
Nell’uomo e negli animali l’ozono si può impiegare per innumerevoli malattie: ernie dei dischi intervertebrali, artrosi, tendiniti, miositi, nevriti, malattie batteriche, virali, micotiche, malattie tumorali, malattie metaboliche. L’ozono viene usato anche nella medicina estetica: anti-cellulite, caduta dei capelli e altro.
Focalizziamoci sugli animali: come viene utilizzata l’ozonoterapia in veterinaria?
Dopo aver sperimentato su di me gli effetti benefici dell’ozono, iniziai a mia volta a curare i miei pazienti pelosi. Oggi mi ritengo un attivissimo ozonoterapeuta. Ho in cura innumerevoli animali. Le patologie che tratto sono soprattutto quelle osteo-articolari. Maggiore è la mole dei cani, maggiore sarà la possibilità che questi sviluppino patologie della colonna. L’ozono è molto attivo anche verso patologie micotiche. Negli animali anziani l’ozono-terapia la utilizzo per l’azione emoreologica che questa produce, ossia migliora la plasticità dei globuli rossi riducendo così i rischi di ictus. L’ozono stimola la produzione di eritropoietina pertanto la utilizzo nelle forme anemiche derivanti da insufficienza renale. Da alcuni anni utilizzo l’ozonoterapia per patologie tumorali, i risultati sono molto molto incoraggianti.
Quali benefici ha mostrato l’ozonoterapia negli animali? Potrebbe darci alcuni esempi concreti?
Una mia cliente mi chiamò disperata: il suo cane, un meticcio di piccola taglia non riusciva più ad alzarsi. Dopo averlo visitato chiesi che venisse portato in clinica per una risonanza magnetica e la diagnosi fu di emorragia midollare. Ai proprietari venne prospettato un quadro terrificante, l’eutanasia. Venerdì, questo era il nome del cane, era immobile, e chiesi ai proprietari di eseguire infiltrazioni paravertebrali di ozono. Il permesso mi venne concesso e dopo solo tre infiltrazioni Venerdì tornò a camminare (conservo ancora il video). Questi miracoli si sono ripetuti innumerevoli volte. Tantissime volte mi hanno portato in ambulatorio animali, tanti bassotti, che si trascinavano sulle zampe, ma dopo alcune infiltrazioni di ozono sono tornati a camminare.
Ci sono rischi associati all’uso dell’ozonoterapia negli animali?
Questa è la domanda più frequente che mi viene rivolta. L’ozonoterapia non ha effetti collaterali, viene sconsigliato l’uso dell’ozono per via endovenosa solo nei cardiopatici. L’effetto collaterale che qualche volta si rileva è un lievissimo dolore sul punto di inoculo. Gli aghi usati sono microscopici, sono più piccoli degli aghi usati per l’insulina. Ci tengo a ribadire: l’ozono non ha alcun effetto collaterale.
In quali casi preferirebbe utilizzare l’ozonoterapia piuttosto che trattamenti più tradizionali?
Non ho mai contrapposto le strade terapeutiche, sono convinto che associare le forme terapeutiche sia la cosa migliore. L’ozonoterapia richiede più tempo per dimostrare la propria efficacia perciò usare un antidolorifico o antinfiammatorio è doveroso. Per quello che concerne le ernie discali oserei dire che preferisco l’ozono alla chirurgia. Sarebbe meglio se prima di un intervento chirurgico, molto debilitante per il paziente, venisse provata la via terapeutica con ozono. Quando le ernie sono ancora idratate è preferibile usare l’ozono, quando le ernie sono calcificate è meglio la chirurgia.
L’ozonoterapia può sostituire altri trattamenti farmacologici o chirurgici?
L’ozonoterapia deve essere usato da sola se sufficiente oppure a supporto delle terapie tradizionali. Sono stati eseguiti degli studi su pazienti oncologici, in un gruppo è stato aggiunto ozono tramite insufflazioni rettali, nel secondo gruppo solo chemioterapici. Il gruppo di pazienti trattati con l’aggiunta di ozono ha avuto dei risultati migliori del gruppo trattato solo con chemioterapici. Quindi le due strade terapeutiche non devono dividersi, devono supportarsi. Se per esempio utilizzassimo l’ozono associato all’acido ialuronico per alcune patologie delle cavità articolari, il risultato terapeutico sarebbe notevolmente migliore.
Come vede l’evoluzione dell’ozonoterapia nella medicina veterinaria nei prossimi anni?
Il mondo della medicina veterinaria è in costante crescita, i medici veterinari sono professionisti che nel corso degli anni sono stati in grado di dimostrare le proprie grandi potenzialità professionali. L’ozono-terapia nel prossimo futuro deve sicuramente occupare un posto determinante per la cura di patologie geriatriche e non solo. Sarà necessario informare attraverso sia i canali tradizionali e sia attraverso i canali social, molto attivi anche nel mondo della veterinaria, affinché questo straordinario strumento terapeutico possa essere utilizzato più in larga scala.
Quali consigli darebbe ai proprietari di animali interessati all’ozonoterapia?
Sempre più spesso constato che gli animali domestici e i loro proprietari sono affetti dalle stesse patologie. Le patologie osteo-articolari sono sicuramente al primo posto. Quando i proprietari di cani anziani sottoposti a terapia con ozono notano il miglioramento dei loro amici pelosi, immancabilmente mi chiedono se questa terapia può essere eseguita anche sugli esseri umani. Sarebbe assolutamente utile che medici umani e medici veterinari collaborassero in questo senso. Ai proprietari di animali domestici dico di non arrendersi quando i loro amici si alzano a fatica sulle zampe, quando camminano barcollando, quando sono affetti da gravi patologie. Ricorrere all’ozono-terapia può allungare o semplicemente migliorare la qualità della vita dei vostri amici a quattro zampe.

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Come si assicura che il trattamento sia somministrato in modo sicuro e efficace?
I professionisti che operano in questo settore della medicina, sono ben coscienti delle metodiche da seguire per ottenere una giusta risposta terapeutica. Bisogna ricordare che una errata somministrazione su un uomo provocherebbe la reazione del paziente, mentre nel mondo della veterinaria si rischiano conseguenze più traumatiche. La formazione nel mondo dell’ozono-terapia veterinaria oggi è gestita da società scientifiche operanti nel mondo della medicina umana. Sarebbe auspicabile che i professionisti veterinari si associassero in modo da creare un circuito formativo più specifico.
Qual è il suo messaggio per i lettori che potrebbero essere scettici o curiosi riguardo all’ozonoterapia?
Quando si sente parlare di nuove terapie si è sempre molto cauti, io stesso pur soffrendo di dolori lancinanti per due ernie cervicali, approcciai l’ozonoterapia con molto scetticismo. La cosa che mi rallegra è che quando vedo un paziente so che molto probabilmente riuscirò a migliorare la sua qualità di vita. Ai colleghi medici dico una frase di Goethe: «La cosa più difficile da vedere con gli occhi e quello che sotto gli occhi sta». Ai lettori di Longevity Journal, dico di non farsi ingannare dai giudizi altrui, spesso sono giudizi viziati dalla mancata conoscenza, è necessario sperimentare di persona.
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