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Cibo per il futuro: come la dieta COM modella un nuovo paradigma di salute

di Leandro Ungaro
Con Massimo Spattini, medico specializzato in Scienza dell’Alimentazione e Medicina dello Sport, parliamo di come la dieta COM (cronologia, ormoni, morfologia) sia un approccio alla nutrizione che promette non solo di migliorare la nostra salute quotidiana ma anche di estendere la nostra longevità.

Massimo Spattini, medico chirurgo, specializzato in Scienza dell’Alimentazione e Medicina dello Sport, già campione italiano di body building, ha sviluppato una dieta che si adatta alle esigenze individuali con l’obiettivo di ottimizzare la salute a lungo termine. In questa intervista offre uno sguardo più approfondito sulla filosofia dietro la dieta COM e come questa si distingue nel campo nutrizionale.

Dottor Spattini, cosa l’ha ispirata a sviluppare la dieta COM e come la sua esperienza da medico e atleta ha influenzato la sua concezione?

In tanti anni di sperimentazione su me stesso, e avendo seguito migliaia di atleti il cui obiettivo era raggiungere la massima condizione fisica possibile con la minor percentuale di grasso sottocutaneo, mi sono reso conto che esistono delle caratteristiche biochimiche e metaboliche individuali che necessitano di approcci diversi. Io ho sempre sostenuto che non esiste una “dieta” che vada bene per tutti e che ogni “nuova dieta” proposta dallo scienziato o dal guru di turno, pur basandosi su solide evidenze scientifiche, fondamentalmente non si può adattare a tutti e, quindi, alla fine rappresenta un’operazione di marketing. In realtà l’alimentazione è un fatto estremamente soggettivo legato a caratteristiche genetiche, costituzionali, razziali, climatiche, ambientali, culturali e comunque dinamico in relazione a modificazioni metaboliche, ormonali e dell’età.

Qual è la filosofia alla base della dieta COM e come questa si distingue da altri regimi alimentari mirati alla longevità e al benessere generale?

La filosofia alla base parte appunto dal presupposto delle nostre diversità, concetto già alla base della medicina Ippocratica, Cinese, Ayurvedica e altre medicine tradizionali non convenzionali, che già identificano differenti biotipi costituzionali che devono essere affrontati in maniera differente. COM è l’acronimo di Cronologia, Ormoni, Morfologia. Siccome gli ormoni influenzano la disposizione del grasso in alcune aree, determinando un specifica morfologia, e sono secreti in modo circadiano secondo una certa cronologia, dato che i vari macronutrienti sono in grado di influenzare le secrezioni ormonali, una loro assunzione tenendo conto del morfotipo secondo un determinato timing può favorire il riequilibrio ormonale ed una migliore efficienza metabolica abbinata ad un dimagrimento che privilegia le aree di maggior accumulo causate dagli squilibri ormonali.

alimentazione spattini

Photo: Pexels / Ella Olsson

Ma in che modo si riesce a identificare a quale morfotipo si appartiene?

Come ho accennato si riesce a identificare il proprio morfotipo dalla morfologia del corpo che è influenzata dalla distribuzione distrettuale del grasso corporeo. La dieta COM suddivide la popolazione in 4 morfotipi:

1) l’ipolipolitico o ginoide con forma a pera caratterizzato dall’accumulo di grasso nella parte inferiore del corpo

2) l’iperlipogenetico o androide con forma a mela che accumula grasso nella parte centrale e alta del corpo

3) l’ipermisto che accumula grasso in maniera omogenea in tutto il coro

4) l’ipomisto che accumula anch’esso grasso in maniera omogenea ma ha una struttura muscolare e scheletrica più minuta.

Non sempre però è facile identificarsi in un normotipo, o perché non c’è un accumulo di grasso importante o anche perché in realtà spesso ci sono prevalenze e non nette suddivisioni. Di conseguenza, può essere di aiuto un test a domande multiple che potete trovare su questo sito.

In che modo la dieta COM influisce sulla longevità e sul rallentamento dei processi di invecchiamento?

Sappiamo come l’invecchiamento è in buona parte dovuto al decadimento e alla disfunzione della maggior parte degli ormoni, fenomeno che viene definito “endocrino senescenza”, quindi un intervento che migliori la funzionalità ormonale è senz’altro propedeutico ad una longevità, soprattutto in buona forma. Inoltre, siccome la dieta COM è una dieta che favorisce il dimagrimento e migliora la sensibilità insulinica noi sappiamo bene come un eccesso di grasso corporeo sia legato a uno stato infiammatorio cronico, cioè l’inflammaging, che predispone alle malattie croniche di tipo generativo, che oltre a peggiorare la qualità della vita impattano negativamente sull’aspettativa di vita stessa, mentre l’alterata sensibilità insulinica è il maggior responsabile delle malattie cardiovascolari.

Quali sono state le principali novità o aggiornamenti inclusi nella seconda edizione del suo libro sulla dieta COM rispetto alla prima edizione?

Essendo la prima edizione datata 2012 è ovvio che nel frattempo sono emerse nuove evidenze scientifiche che vengono riportate nella seconda edizione. Inoltre, sono stati affrontati anche approcci dietologici come il digiuno intermittente e la dieta chetogenica e la loro eventuale applicabilità a seconda dei morfotipi della dieta COM. Notevole spazio, rispetto alla prima edizione, è stato dato ai programmi di allenamento. Un intero capitolo dedicato alle ricette a cura della biologa nutrizionista dieta COM Practitioner, Vittoria Troianello. Infine, un intero capitolo dedicato alla linea degli integratori che sposando la filosofia della dieta COM permettono all’utente di assumere degli integratori, formulati in maniera specifica per le sue sottese problematiche, che comprendono più principi attivi, limitando così l’ingestione di troppe pillole e limitando i costi.

Quali benefici specifici per la salute e il benessere hanno riscontrato coloro che hanno seguito la dieta COM, soprattutto in termini di energia, qualità del sonno e funzioni cognitive, sia a breve che a lungo termine?

Quasi tutte le persone che hanno seguito questo approccio hanno avuto benefici in termini di benessere, composizione corporea, qualità del sonno e maggiore compliance della dieta. Ma quelli che hanno avuto i risultati più strabilianti e ai quali la dieta COM ha letteralmente cambiato la vita sono gli individui cosiddetti iperlipogenetici, che sono i soggetti che accumulano grasso prevalentemente a livello addominale e che hanno uno squilibrio in eccesso del cortisolo, alto soprattutto al mattino. Se questi soggetti consumano una colazione ricca di carboidrati questi, insieme al cortisolo che è un ormone iperglicemizzante, alzeranno troppo l’insulina che favorisce l’aumento di grasso e, inducendo una ipoglicemia reattiva, li porterà a breve ad assumere altri carboidrati.

massimo spattini

Se poi questo soggetto, secondo le indicazioni prevalenti, cercherà di seguire una cena prevalentemente proteica stimolerà ulteriormente il cortisolo anche di sera, ridurrà la produzione di serotonina e melatonina e quindi avrà grossi problemi di sonno e tenderà a sgarrare alzandosi di notte a mangiare “latte e biscotti”. Viceversa, si troverà molto bene con una colazione leggera prevalentemente proteica e con i carboidrati “buoni” (per buono intendo a basso indice glicemico come quelli integrali e non il panettone) distribuiti prevalentemente a cena per favorire un sonno fisiologico.

Su quali studi o ricerche si basa la dieta COM? Potrebbe condividere alcune delle evidenze scientifiche che sostengono i principi di questa dieta?

Gli studi sono molteplici e li potete trovare sul libro, ma per citarne uno nell’ottica di confermare il fatto che in certi soggetti sia meglio assumere i carboidrati a cena invece che a colazione e pranzo, cosa che è vista da molti come una eresia, segnalerei uno studio effettuato su poliziotti maschi israeliani con BMI superiore a 30, praticamente obesi e chiaramente iperlipogenetici, che sono stati divisi in due gruppi ai quali, ad entrambi, è stata somministrata una dieta ipocalorica di 1.300 chilocalorie, ma in un gruppo i carboidrati erano equamente divisi tra colazione, pranzo e cena mentre nell’altro il 70% dei carboidrati era a cena. Ebbene coloro che avevano la cena con più carboidrati sono quelli che sono dimagriti di più, particolarmente nel giro vita ed è migliorata di più la sensibilità insulinica, il colesterolo e tutti i parametri monitorati legati all’infiammazione.

Quanto è importante l’attività fisica nell’ambito della dieta COM e ci sono specifici programmi di esercizio che raccomanda?

Mi sembra quasi pleonastico date le mie origini come atleta e la mia qualifica di Specialista in Medicina dello Sport. Nella dieta COM che non è solo un approccio dietologico ma che, nella sua accezione più completa, derivante, etimologicamente, dalla parola greca “diaita”, significa stile di vita, l’attività fisica non poteva non avere un ruolo fondamentale. Ma così come l’alimentazione influenza le secrezioni ormonali, così fa anche l’attività fisica e quindi è opportuno un timing specifico e una specifica attività per ciascun morfotipo.

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Photo: Canva / rattanakun

Oltre all’alimentazione, quali altri aspetti dello stile di vita vengono enfatizzati nella dieta COM per massimizzare i benefici sulla longevità?

Abbiamo già detto l’attività fisica in primis, ma molto importante è anche la gestione dello stress, la modulazione ormonale e l’uso di integratori.

Che ruolo giocano gli integratori alimentari nella dieta COM e quali sono essenziali per supportare la longevità?

Personalmente sono un grande sostenitore dell’integrazione alimentare, e la mia esperienza di circa 50 anni al riguardo ha rafforzato questa mia posizione. Ho scritto molti articoli e due libri dove affronto l’argomento col supporto di una nutrita letteratura scientifica ed una esperienza appunto di 50 anni perché io ho cominciato ad interessarmi agli integratori all’età di 17 anni quando iniziai a praticare la Cultura Fisica.

Al giorno d’oggi ritengo che l’integrazione alimentare sia una necessità per tutti, non solo per gli atleti o per chi ha problemi. Il fatto è che i terreni ormai sono impoveriti di micronutrienti, i cibi sono soggetti a processi di trasporto, conservazione, stoccaggio, che ne diminuiscono ulteriormente il contenuto senza considerare poi che noi oggi siamo soggetti ad un numero largamente maggiore di aggressioni ambientali di tipo chimico, elettromagnetico, psichico che ci fanno consumare più micronutrienti dall’effetto protettivo. Ma il panorama degli integratori è estremamente variegato e spesso è difficile districarsi, ma considerando la propria morfologia che sottende determinati squilibri è più facile orientarsi verso una integrazione personalizzata. La longevità è legata ad un approccio multifattoriale dove più che il singolo integratore è importante un corretto bilanciamento finalizzato a mettere nelle condizioni l’organismo di funzionare al meglio.

Quali indicatori consiglia di monitorare per valutare l’efficacia della dieta COM sulla propria salute e longevità?

Dal punto di vista soggettivo la sensazione di benessere, il dimagrimento, la diminuzione dei dolori articolari, la maggiore energia fisica e mentale mentre dal punto di vista ematochimico e strumentale i miglioramenti del profilo glucidico, lipidico, ormonale e i markers infiammatori.

Per finire, dottor Spattini, ha in programma ulteriori ricerche o sviluppi per la dieta COM? Come vede l’evoluzione della dieta COM e del suo impatto sulla comunità che cerca di migliorare la propria salute e longevità nei prossimi anni?

La dieta COM nasce soprattutto nella logica del dimagrimento e del miglioramento della composizione corporea, tramite il bilanciamento ormonale e il miglioramento della sensibilità insulinica che però sono parametri essenziali per una longevità di successo. Il prossimo step della dieta COM sarà senz’altro finalizzato a personalizzare l’intervento degli stili di vita secondo le proprie predisposizioni individuali tenendo conto dei bioritmi e con una maggiore attenzione alla terza età senza dimenticare che le basi della longevità si costruiscono già nei primi decenni di vita ma che non è mai troppo tardi per intervenire.

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Leandro Ungaro

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