Tancredi Militano, definito anche come anche il “biologo del cervello”, ha dedicato la sua vita allo studio del cervello e del suo invecchiamento. In questa intervista ci svelerà alcuni segreti per una vita lunga e sana.
Negli ultimi decenni, la ricerca neuroscientifica ha fatto passi da gigante. Le neuroscienze hanno un ruolo fondamentale nello studio della longevità e dell’invecchiamento cerebrale, nonché alla prevenzione di disturbi neurodegenerativi, come spiega il biologo ed esperto di etologia umana Tancredi Militano.
La longevità è un sogno che accompagna l’umanità da sempre. Quali progressi ha fatto la scienza nel comprendere i meccanismi dell’invecchiamento cerebrale?
Lo studio del funzionamento del nostro cervello mi ha affascinato sin dai tempi dell’Università, quando ho potuto partecipare ai progetti di ricerca sul funzionamento del sistema cognitivo, sulle caratteristiche dei processi di apprendimento che coinvolgono i neuroni dopaminergici, sugli affascinanti quanto ancora misteriosi circuiti del sistema limbico (neuroscienze), rivolgendo la mia attenzione anche allo studio dell’etologia umana ovvero alle ricerche sul comportamento dell’animale uomo!
La scienza ha fatto grandi passi nel comprendere l’invecchiamento cerebrale, studiando come diversi fattori come genetica, stile di vita e emozioni influenzano la salute del cervello. Ricerche evidenziano l’importanza delle emozioni positive e come lo stress cronico possa danneggiare il corpo, inclusa la salute cerebrale. La disciplina della psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI) esplora come mente e corpo si influenzano a vicenda, suggerendo che mantenere uno stato emotivo equilibrato è cruciale per la salute generale.
Qual è il ruolo delle neuroscienze nel promuovere una migliore qualità della vita e una maggiore longevità?
Le neuroscienze sono essenziali per migliorare la qualità della vita e promuovere la longevità, studiando come il cervello funziona e come possiamo influenzarlo positivamente. Scoperte come la neuroplasticità ci mostrano che il cervello può adattarsi, offrendo nuove vie per contrastare l’invecchiamento. La ricerca sui disturbi neurologici, l’infiammazione e l’epigenetica apre possibilità per interventi mirati a mantenere il cervello sano, sottolineando l’importanza di uno stile di vita equilibrato per la salute cerebrale.
Cosa la motiva a continuare a esplorare i misteri del cervello e dell’invecchiamento?
La mia motivazione deriva dalla passione per la scienza e dalla curiosità di scoprire come funziona il cervello, specialmente nei processi legati all’invecchiamento. Il desiderio di migliorare il benessere generale mi spinge a divulgare le mie scoperte, sperando di fare una differenza significativa nella vita delle persone.
La longevità non è solo una questione di salute fisica, ma anche mentale. Qual è il ruolo del benessere psicologico nel vivere a lungo e in modo sano?
Il benessere psicologico ha un ruolo cruciale nella longevità e nel mantenimento di una vita sana. Contribuisce a ridurre lo stress, migliorare la qualità del sonno e promuovere uno stile di vita salutare, tutti fattori che incidono positivamente sulla salute fisica e mentale. Uno stato d’animo positivo supporta funzioni cognitive ottimali e può diminuire il rischio di malattie neurodegenerative. Inoltre, il benessere emotivo influisce sulla nostra capacità di adottare scelte di vita benefiche, sostenendo così la salute generale e rallentando i processi di invecchiamento.
Le neuroscienze aiutano a comprendere i complessi processi che portano al declino cognitivo e funzionale del cervello con l’età. Può raccontarci un’esperienza particolarmente significativa avuta con un paziente?
Un paio di anni fa un uomo di 83 anni si era rivolto a noi per un problema correlato alla memoria: era sempre stato appassionato di cinema e conosceva a memoria non solo i titoli di moltissimi film ma anche i cast e le battute principali dei protagonisti dei film! Un portento direi!
Ebbene, a un certo punto a causa della pandemia aveva cominciato a vivere una situazione particolare che lo aveva portato a discutere e a litigare con alcuni parenti per cui aveva iniziato a vivere emozioni negative intense e frequenti.
Il suo cervello, sottoposto a questo eccessivo carico emotivo, aveva cominciato ad andare in tilt e lui non riusciva più ad attivare e avvalersi della sua proverbiale e prodigiosa memoria! Non ricordava più né i titoli dei film né cast né nulla, come in preda ad amnesie improvvise, cadendo in uno stato di grande sconforto!
Lo abbiamo subito aiutato, insegnandogli come gestire le relazioni familiari e affettive: il cambiamento è stato veloce ed efficace tanto che nel giro di quattro incontri ha saputo mettere in atto quanto appreso, e dopo due mesi ha recuperato la sua meravigliosa memoria, facendone nuovamente sfoggio con amici, parenti ma soprattutto alle conferenze a cui era spesso invitato come ospite d’onore.
Non posso dimenticare la sua incredulità sul risultato ottenuto ma soprattutto il suo sollievo e la sua felicità! Questo caso ha evidenziato l’importanza dell’equilibrio emotivo per la funzionalità cognitiva.
Come possiamo utilizzare le neuroscienze per affrontare le sfide legate allo stress, all’ansia e alla depressione nelle persone anziane?
Le neuroscienze ci forniscono una comprensione più approfondita dei meccanismi biologici che sottendono alla genesi delle sofferenze, delle sensazioni, delle emozioni, degli stati mentali o delle condizioni psichiche anche complesse, dall’ansia alla depressione. Utilizzando queste conoscenze, possiamo sviluppare interventi mirati, sia di tipo terapeutico come le psicoterapie o la terapia farmacologica, sia percorsi formativi brevi e particolarmente efficaci che, pur non rappresentando una terapia, riescono a fornire tutti le informazioni sufficienti e necessarie per aiutare le persone a gestire queste sfide in modo veloce e risolutivo, per migliorare il benessere mentale a tutte le età, sia nei giovani che nelle persone più anziane.
Quali sono i suoi consigli per uno stile di vita che favorisce la longevità e qual è il suo messaggio per chi desidera vivere una vita lunga e in salute?
Per favorire la longevità, consiglio uno stile di vita salutare, che significa fare attenzione alla salute mentale, alla gestione delle emozioni negative, alla riduzione dello stress, e all’impegno in attività gioiose. Tecniche come la meditazione e lo yoga possono migliorare il benessere mentale, influenzando positivamente la salute fisica. Dedicare tempo a passioni e persone care aiuta a rilasciare neurotrasmettitori legati al benessere. Imparare a gestire le proprie emozioni può essere cruciale per una vita lunga e piena. Aggiungerei l’importanza dell’equilibrio tra impegno lavorativo e tempo libero, essenziale per ridurre lo stress e migliorare la qualità della vita. È cruciale anche il mantenimento di una rete sociale attiva, che supporta il benessere emotivo e mentale, promuovendo relazioni positive. Infine, un approccio aperto all’apprendimento e alla crescita personale, attraverso corsi o hobby, stimola la mente e arricchisce la vita, contribuendo a una sensazione di realizzazione e felicità nel lungo termine.
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