Home » Ridurre, riutilizzare, riciclare: le chiavi dell’economia circolare per una longevità sostenibile

Ridurre, riutilizzare, riciclare: le chiavi dell’economia circolare per una longevità sostenibile

di Leandro Ungaro
Con Carlo Meroni – chimico industriale e membro dell’Europea Chemist Registration Board (ECRB) – approfondiamo il modo in cui i principi dell’economia circolare possano contribuire a creare un futuro sostenibile e promuovere una migliore qualità della vita per le generazioni future e per gli anziani.

Oltre che “Innovation e Sustainability Manager”, Carlo Meroni è consulente del Tribunale in Chimica Farmaceutica. Per i lettori di Longevity Journal, esploriamo insieme a lui il legame tra sostenibilità ambientale, economia circolare e longevità.

Dottor Meroni, cos’è l’economia circolare e come viene applicata in diversi ambiti?

Ha presente il gioco delle costruzioni con i mattoncini di plastica? Quando finisci di costruire qualcosa puoi smontarlo e usarne i pezzi per creare qualcos’altro. Bene, il concetto di economia circolare  rispecchia in larga parte questo gioco! Si tratta di un modo di pensare, progettare e costruire le cose in modo che i materiali e le risorse utilizzate siano salvaguardate utilizzandole più e più volte, anche con scopi e utilizzi diversi anziché essere gettati via dopo un solo uso. È come se il mondo diventasse un grande rigeneratore, dove ogni cosa ha una seconda, terza o anche quarta vita! Questo può accadere in tanti modi: per esempio, riciclando vecchi oggetti per farne di nuovi, riparando le cose invece di buttarle via, o progettando prodotti con materiali adatti, riciclabili e in modo che siano facili da smontare e riutilizzare quando non servono più. 

In definitiva, l’economia circolare è un modello economico pensato per minimizzare gli sprechi e massimizzare l’uso efficiente delle risorse. A differenza dell’economia lineare tradizionale, che segue il percorso “estrai, produci, consuma e getta”, l’economia circolare cerca di riutilizzare materiali e prodotti il più a lungo possibile, creando un sistema chiuso che mira alla sostenibilità. Viene applicata in molti settori, dall’industria manifatturiera all’agricoltura, dalla gestione dei rifiuti all’energia. Per esempio, nel settore dell’edilizia, materiali come il vetro e quasi tutti i metalli possono essere riciclati e riutilizzati in nuove costruzioni, riducendo la necessità di estrazione di materie prime che si stanno tragicamente esaurendo.

laboratorio-carlo-meroni-interna-ok

Come può l’economia circolare contribuire a un invecchiamento più sano e sostenibile?

L’economia circolare può giocare un ruolo significativo nel promuovere un invecchiamento più sano e sostenibile, del pianeta e conseguentemente della persona, attraverso diversi meccanismi. Innanzitutto, riducendo lo spreco di risorse e favorendo il riutilizzo, il riciclo e il ripristino dei materiali, si possono ridurre gli impatti ambientali negativi che possono influenzare direttamente e indirettamente la salute a lungo termine. Inoltre, promuovendo modelli di produzione e consumo più efficienti e sostenibili, si possono creare prodotti e servizi che adeguato uno stile di vita sano e attivo per gli anziani, ad esempio attraverso la progettazione di ambienti urbani accessibili, il potenziamento delle infrastrutture per il trasporto pubblico e la promozione di opzioni alimentari più salutari e sostenibili. In questo modo, l’economia circolare non solo contribuisce a preservare le risorse naturali per le generazioni future, ma anche a creare ambienti più salutari e inclusivi per gli anziani, promuovendo un invecchiamento attivo e di qualità. Teniamo presente che, se riducessimo le emissioni di anidride carbonica del 50%, in pochi anni renderemmo il pianeta “sostenibile” come nei primi Anni ’70. 

Quali sono le implicazioni dell’economia circolare per la longevità delle comunità urbane?

Le implicazioni dell’economia circolare per la longevità delle comunità urbane sono significative e multiformi. Innanzitutto, l’adozione di pratiche circolari può contribuire a ridurre l’impatto ambientale delle città, migliorando la qualità dell’aria, riducendo il consumo e migliorando la qualità dell’acqua e riducendo la produzione di rifiuti, il che a sua volta può influenzare positivamente la salute e il benessere degli abitanti urbani, compresi gli anziani.

Inoltre, l’economia circolare può favorire la creazione di occupazione e di opportunità economiche locali attraverso l’implementazione di nuovi modelli di business basati sulla rigenerazione, il riutilizzo e il riciclo delle risorse, promuovendo così una maggiore solidità economica e sociale nelle comunità urbane. 

In che modo i principi dell’economia circolare possono essere integrati nella vita quotidiana delle persone anziane?

Innanzitutto, attraverso pratiche di riduzione, riutilizzo e riciclo, gli anziani possono contribuire attivamente alla creazione di un’economia più circolare. Questo potrebbe significare adottare abitudini di consumo più consapevoli, riducendo gli acquisti impulsivi e privilegiando prodotti durevoli e riutilizzabili. Inoltre, gli anziani possono partecipare attivamente a iniziative di scambio e condivisione, come il baratto o la condivisione di beni e servizi, promuovendo così la circolarità delle risorse e riducendo gli sprechi. Per esempio, potrebbero partecipare a gruppi di scambio di libri, vestiti o oggetti per la casa, oppure condividere attrezzature per il tempo libero o per il fai-da-te con altri membri della comunità.

Anche l’adozione di pratiche di consumo responsabile, come il riciclo dei rifiuti domestici o l’acquisto di prodotti provenienti da filiere sostenibili e locali, può contribuire a promuovere uno stile di vita più eco-sostenibile tra gli anziani. Questo non solo favorisce la conservazione delle risorse naturali e la riduzione dell’impatto ambientale, ma può anche portare benefici tangibili per la salute e il benessere delle persone anziane, promuovendo un ambiente più pulito e salubre in cui vivere.

Può l’economia circolare ridurre il carico economico sulla sanità legato all’invecchiamento della popolazione?

Assolutamente, l’economia circolare ha il potenziale per ridurre il carico economico sulla sanità legato all’invecchiamento della popolazione in diversi modi. Innanzitutto, promuovendo la riduzione degli sprechi e l’ottimizzazione delle risorse, l’economia circolare può contribuire a una gestione più efficiente delle risorse sanitarie, riducendo i costi associati alla produzione, distribuzione e smaltimento dei dispositivi medici e dei farmaci.

Inoltre, attraverso l’adozione di pratiche di riutilizzo e riciclo, l’economia circolare può favorire la creazione di soluzioni innovative e sostenibili per la cura e il benessere degli anziani. Ad esempio, l’implementazione di modelli di produzione circolare per dispositivi medici e ausili per la mobilità può ridurre i costi di acquisto e manutenzione per gli operatori sanitari e per i pazienti stessi.

Promuovendo la progettazione di ambienti urbani e comunità più solide e inclusive, l’economia circolare può contribuire a prevenire malattie croniche e disabilità legate all’invecchiamento, riducendo la domanda di cure sanitarie intensive e migliorando la qualità della vita degli anziani. Per esempio investimenti in infrastrutture urbane sostenibili, come parchi e spazi verdi accessibili, possono favorire uno stile di vita attivo e una maggiore socializzazione tra gli anziani, riducendo così il rischio di malattie legate all’isolamento sociale e alla sedentarietà.

Quali innovazioni nell’ambito dell’economia circolare trova particolarmente promettenti per migliorare la qualità della vita degli anziani?

Innanzitutto, l’adozione di modelli di produzione circolare per dispositivi medici e ausili per la mobilità può contribuire a garantire l’accesso a soluzioni più economiche e sostenibili per la cura e il benessere degli anziani. Poi lo sviluppo di tecnologie digitali e connesse, come dispositivi indossabili e monitoraggio remoto della salute, può consentire una gestione più efficace delle condizioni croniche e una maggiore autonomia per gli anziani, riducendo così la dipendenza dai servizi sanitari e migliorando la qualità della vita a lungo termine.

Allo stesso tempo, l’innovazione nell’ambito dei materiali biodegradabili e riciclabili può favorire la creazione di prodotti e imballaggi più eco-sostenibili, riducendo l’impatto ambientale e promuovendo uno stile di vita più sano e sostenibile per gli anziani e le generazioni future. Infine, investimenti in infrastrutture urbane inclusive, come parchi e aree verdi accessibili, possono favorire lo sviluppo di comunità più vivibili e socialmente integrate, migliorando così la qualità della vita degli anziani e riducendo il rischio di isolamento sociale e solitudine.

Come possono le politiche di economia circolare supportare la gestione sostenibile delle malattie croniche, spesso comuni nell’invecchiamento?

Le politiche di economia circolare possono svolgere un ruolo cruciale nella gestione sostenibile delle malattie croniche legate all’invecchiamento. Innanzitutto, promuovendo la produzione e il consumo sostenibili, si riduce l’esposizione a sostanze chimiche nocive presenti in molti prodotti di uso quotidiano, contribuendo così a prevenire malattie croniche legate all’inquinamento ambientale. In secondo luogo, un’economia circolare favorisce l’accesso a cibi freschi e nutrienti, riducendo il consumo di alimenti altamente processati e confezionati che possono contribuire a malattie come l’obesità, il diabete e le malattie cardiache.

Inoltre, promuovendo la riutilizzazione e il riciclo dei materiali, si riducono le emissioni di gas serra e l’uso eccessivo di risorse naturali, contribuendo a contrastare i cambiamenti climatici, che possono aggravare le condizioni di salute dei pazienti affetti da malattie croniche. Infine, le politiche di economia circolare possono favorire la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie e trattamenti medici più sostenibili, consentendo una gestione più efficace e accessibile delle malattie croniche nell’invecchiamento.

Qual è il ruolo dell’educazione nell’integrare i principi dell’economia circolare nella cultura della longevità?

L’educazione svolge un ruolo fondamentale nell’integrare i principi dell’economia circolare nella cultura della longevità. Innanzitutto, attraverso programmi educativi nelle scuole e nelle comunità, è possibile sensibilizzare le persone sui concetti chiave dell’economia circolare, come il riutilizzo, il riciclo e la riduzione degli sprechi. In questo modo, si promuove una maggiore consapevolezza riguardo alla necessità di adottare comportamenti e stili di vita sostenibili che possano contribuire alla longevità individuale e collettiva.

In secondo luogo, l’educazione può fornire alle persone le competenze necessarie per adottare pratiche più sostenibili nella propria vita quotidiana, ad esempio insegnando loro come ridurre il consumo di risorse, come riparare e riutilizzare gli oggetti, e come fare scelte alimentari più ecologiche. Infine, l’educazione può svolgere un ruolo importante nel promuovere la partecipazione attiva dei cittadini nei processi decisionali riguardanti le politiche ambientali e sociali, incoraggiandoli a difendere e sostenere iniziative volte a favorire un’economia circolare e una cultura della longevità più sostenibile e inclusiva.

Ci sono studi o esempi di comunità che hanno adottato con successo modelli di economia circolare a beneficio degli anziani?

Sì, ci sono diversi case studies ed esempi di comunità che hanno implementato con successo modelli di economia circolare per migliorare la qualità della vita degli anziani. Alcuni progetti si concentrano sull’uso di materiali riciclati e sostenibili per la costruzione di case per anziani, promuovendo così un ambiente abitativo più salutare e rispettoso dell’ambiente. Altri esempi riguardano l’implementazione di sistemi di mobilità condivisa e sostenibile nelle comunità urbane, che consentono agli anziani di spostarsi facilmente, migliorando la loro accessibilità e la loro partecipazione sociale. Inoltre, ci sono iniziative che promuovono il riutilizzo e lo scambio di beni e servizi tra gli anziani, creando così un’economia locale più circolare e solidale. 

In che modo l’economia circolare può influenzare positivamente la salute mentale degli anziani?

Innanzitutto, promuovendo un senso di comunità e inclusione sociale attraverso l’implementazione di progetti collaborativi e condivisi. Quando gli anziani partecipano attivamente a iniziative di economia circolare, come ad esempio il riutilizzo e lo scambio di beni o la partecipazione a programmi di giardinaggio comunitario, si sentono valorizzati e coinvolti, il che può migliorare il loro benessere emotivo e psicologico. Poi può offrire opportunità di apprendimento e crescita personale agli anziani, stimolando la loro mente e mantenendo attive le loro capacità cognitive. Ad esempio, partecipando a workshop o laboratori sulla riparazione e il riciclo di oggetti, gli anziani possono acquisire nuove competenze e sentirsi realizzati nel contribuire attivamente alla riduzione degli sprechi e al miglioramento dell’ambiente.

Infine, l’economia circolare favorisce un approccio più consapevole e sostenibile alla vita quotidiana, incoraggiando comportamenti e stili di vita che promuovono il benessere sia personale che ambientale. Questo può contribuire a ridurre lo stress e l’ansia negli anziani, offrendo loro un senso di scopo e di realizzazione nel contribuire a un futuro più sostenibile per le generazioni successive.

INTERNA_ECONOMIA CIRCOLARE

Photo: Pexels / Mac Mullins

Quali sono le principali sfide nell’unire economia circolare e longevità, e come possiamo superarle?

Unire l’economia circolare alla longevità può presentare diverse sfide, ma anche molte opportunità. A mio avviso, alcune delle principali sfide e possibili soluzioni sono:

  1. Molti anziani potrebbero non essere a conoscenza dei principi dell’economia circolare e dei suoi benefici per la longevità, quindi è essenziale investire in programmi educativi e iniziative di sensibilizzazione per informare gli anziani sui concetti di economia circolare e sui modi in cui possono integrarli nella propria vita quotidiana.
  2. Alcuni anziani potrebbero incontrare difficoltà nell’accesso alle risorse e alle opportunità legate all’economia circolare, a causa di limitazioni fisiche o economiche. È importante garantire che le iniziative di economia circolare siano accessibili a tutti gli anziani, ad esempio attraverso programmi di trasporto gratuito per raggiungere centri di scambio o la distribuzione di materiali informativi stampati in formati adatti alle esigenze di tutti.
  3. Alcuni anziani potrebbero essere riluttanti a adottare nuovi modelli di consumo e comportamenti legati all’economia circolare, preferendo la familiarità dei modelli tradizionali. Per questo è necessario promuovere gradualmente il cambiamento attraverso programmi pilota e dimostrazioni pratiche che mostrino i benefici tangibili dell’economia circolare, come risparmi economici, maggiore socializzazione e un ambiente più pulito e sano.
  4. In alcune comunità, potrebbero mancare le infrastrutture necessarie per supportare pienamente l’economia circolare, come centri di riciclo o strutture per lo scambio di beni usati. La soluzione è di collaborare con le autorità locali e le organizzazioni della comunità per sviluppare e potenziare le infrastrutture esistenti, creando nuove opportunità di condivisione e riciclo e garantendo che siano accessibili a tutti gli anziani.

Affrontando queste sfide con un approccio collaborativo e inclusivo – sempre dal mio punto di osservazione – possiamo creare un futuro più sostenibile e prospero per tutte le generazioni, garantendo al contempo una migliore qualità della vita per gli anziani.

Riproduzione riservata

 

Leandro Ungaro

Ti potrebbe piacere

Lascia un commento

My Agile Privacy

Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. 

Puoi accettare, rifiutare o personalizzare i cookie premendo i pulsanti desiderati. 

Chiudendo questa informativa continuerai senza accettare.