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Oltre i limiti: esplorando il potenziale del biohacking per una longevità attiva

di Leandro Ungaro
Con Stefano Santori, esperto di biohacking, scopriamo le potenzialità di questa pratica e i suoi impatti sulla longevità e sul benessere generale.

Nel mondo della salute e del benessere, il biohacking sta emergendo come un’innovativa disciplina volta a ottimizzare la funzione biologica per promuovere una vita più longeva e sana. Ce lo spiega Stefano Santori, coach, formatore, consulente, scrittore, biohacker e docente universitario.

Dottor Santori, cos’è esattamente il biohacking e in che modo può contribuire alla longevità e al benessere generale?

Il biohacking è una disciplina che, a sua volta, include molte altre discipline scientifiche ed empiriche. Ha come scopo quello di compiere alterazioni costruttive, positive, nello stile di vita di una persona. L’obiettivo è ottenere migliori prestazioni psicofisiche, una migliore salute, un miglior benessere e una maggiore vitalità. Inoltre, il biohacking contribuisce a vivere più a lungo, ma non solo in termini di durata della vita, bensì in termini di qualità della vita.

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Quali sono alcuni degli aspetti chiave del biohacking che possono avere un impatto significativo sulla longevità?

Il biohacking fornisce e aiuta a costruire routine, abitudini e protocolli pratici che permettono di ottenere risultati immediati o a lungo termine. Per raggiungere questi obiettivi, il biohacking interviene sulla nutrizione, sull’attività fisica, sulla gestione dello stress e sull’ottimizzazione dei ritmi circadiani. Questi ultimi permettono di avere un sonno più naturale, rigenerante e un miglior recupero delle energie.

In che modo il biohacking può essere utilizzato per prevenire le malattie legate all’invecchiamento e promuovere la salute a lungo termine?

I protocolli di biohacking, quando applicati nel tempo con costanza e serietà, possono aiutare le persone a stare più in salute e a invecchiare meglio. Questo perché agiscono su leve fondamentali che influenzano la salute, come un’alimentazione sana che riduce l’infiammazione sistemica, abitudini sane di movimento fisico che potenziano il sistema immunitario e l’ottimizzazione del sonno che ha effetti benefici su tutta la salute dell’individuo, compreso il temperamento o lo stato d’animo.

Quali sono i principi fondamentali del biohacking e come si applicano alla promozione della longevità?

I principi fondamentali del biohacking sono tre. Il primo è la scientificità, che si basa sulla continua lettura, interpretazione e ricerca di studi scientifici aggiornati e contestualizzati, senza l’influenza dei mass media. Il secondo principio è l’approccio sistemico, che analizza le soluzioni inserite nell’intero contesto dell’individuo, considerando la sua vita, lo stress che vive, i ritmi che ha e persino la presenza di altre persone o animali nella sua casa. Il terzo principio è il pragmatismo, che consiste nell’applicare e mettere in atto le conoscenze acquisite, modificando la propria vita in modo pratico e verificando gli effetti sulla propria esistenza, salute e benessere.

Come si possono utilizzare i dati e la tecnologia nel contesto del biohacking per migliorare la longevità?

Uno degli strumenti più importanti nel biohacking è la misurabilità dei risultati. Questa misurabilità fornisce dati oggettivi e permette al biohacker di avere informazioni pure, neutre e distaccate dalle percezioni soggettive ed emotive. È possibile utilizzare dispositivi, app, oggetti indossabili o strumenti che forniscono dati. Tuttavia, è fondamentale saper leggere, interpretare e sfruttare queste informazioni.

Quali sono alcune pratiche di biohacking quotidiane che le persone possono adottare per migliorare la loro longevità?

Tra le pratiche quotidiane più utili nel biohacking c’è il digiuno intermittente, meglio se fatto la sera per rispettare i ritmi circadiani. È possibile unirlo a esercizi di respirazione consapevole che si possono fare in qualsiasi momento del giorno senza richiedere molto tempo. Un’altra buona pratica è abbassare la temperatura, soprattutto prima di dormire, per vivere in un ambiente più fresco. Una pratica più estrema, ma valida, è quella dei bagni e delle docce ghiacciate, che riducono l’infiammazione, potenziano il sistema immunitario, risvegliano il metabolismo e forniscono una mente più resiliente.

Esiste un approccio “universale” al biohacking, o è più efficace personalizzare le strategie in base alle esigenze individuali?

Il biohacking è adatto a tutti, ma allo stesso tempo personalizzabile. Non ci sono limiti definiti, ma è importante partire dal proprio stato, situazione e obiettivi per costruire protocolli e strategie personalizzate. Il biohacking non è solo per coloro che vogliono vivere a lungo, ma può dare rinforzi alla salute e influenzare positivamente l’invecchiamento anche per i giovani. È meglio prevenire che curare quando è tardi.

Quali sono alcuni miti comuni sul biohacking che vorrebbe confutare?

Il biohacking richiede gradualità e personalizzazione. È importante inserire protocolli e routine nella propria vita senza stress eccessivo, in modo da plasmare gradualmente uno stile di vita che fornisca più vitalità, energia, salute e benessere. La gradualità sarà supportata dai vantaggi e dai benefici che si accumuleranno nel tempo, fornendo sempre più motivazione per continuare.

Come si può bilanciare l’aspetto del biohacking con l’adozione di uno stile di vita sostenibile e a lungo termine?

Tre consigli fondamentali: analizzare il proprio stato di salute e benessere; avere la mente aperta per mettere in discussione le proprie convinzioni; tracciare un diario del proprio viaggio nel miglioramento basato su numeri e risultati misurabili, e iniziare ad approcciare il digiuno intermittente dopo aver consultato il proprio medico di fiducia.

Dottor Santori, in chiusura: quali sono i consigli principali che darebbe a chi desidera iniziare a esplorare il mondo del biohacking per migliorare la propria longevità e il benessere generale?

Il biohacking non è solo per estremisti che fanno cose estreme, né è solo per coloro che cercano la longevità. È una disciplina ampia che può essere adattata alle esigenze di ogni individuo. L’approccio migliore è quello della gradualità e della personalizzazione.

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Leandro Ungaro

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